domenica 13 gennaio 2013

ALESSIA LA STAR


E' una fredda e nevosa domenica di gennaio, tutto lascerebbe presagire un noioso pomeriggio al caldo delle mura domestiche...E invece no! Oggi è la festa di Alessia, via col trucco e indumenti adatti, corriamo a festeggiarla!





Alessia è una carinissima bimba di 6 anni, che oggi ha deciso di diventare dapprima presentatrice ufficiale di Polpetta, e poi la sua assistente maga nonché cantante...Insomma, una vera star!





Siamo a Sarissola, ridente (...vabbè, insomma, più o meno....) paesino dell'entroterra ligure; il locale che ci ospita, un bar che non avevo ancora visto, si trova nei pressi del campo sportivo dove Polpetta ha mosso i primi (e ultimi...) passi come calciatore, in tempi ormai alquanto remoti (purtroppo...)


E sì, perchè anche Polpetta ha vestito quella maglia...Non è strano? Un pagliaccio (ex) calciatore...


Ma bando alle pance! Siamo qui per parlare della festa di Alessia, mica di calcio!


Come già in qualche altra occasione, gli invitati sopraggiunti sono quasi tutte femmine, bambine spigliatissime pronte a correggere qualsiasi errore che Polpetta commette (e Polpetta errori ne fa...Oh, se ne fa!...)


Stavolta Polpetta si è cimentato anche in cucina: note sono infatti le sue doti da cuoco, anche se un po' pasticcione...


Polpetta si cimenta anche con la giocoleria, ricevendo numerosi applausi nonostante i suoi frequenti pasticci...


...ma gli applausi più scroscianti sono riservati alla band musicale, che ha riscosso una vera e propria ovazione da parte del pubblico presente.


Torta, regali, palloncini ricordo per tutti, e poi è ora di rientrare a casa Polpetta: c'è Polpettina che aspetta, e poi devo portare Birillo, il mio cane di pelouche, a fare i bisogni!


Dopo aver caricato i bagagli si riparte nella neve...
Alla prossima, saluti dal vostro
pagliaccio Polpetta 







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«Donare un sorriso rende felice il cuore.

Arricchisce chi lo riceve

senza impoverire chi lo dona.

Non dura che un istante,

ma il suo ricordo rimane a lungo.

Nessuno è così ricco

da poterne fare a meno

Nè così povero da non poterlo donare.»

(Padre Faber)